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LA DEPRESSIONE

I Disturbo Depressivi sono caratterizzati dalla presenza di una flessione nel tono dell’umore: le persone che ne soffrono tipicamente riportano uno stato persistente di insoddisfazione o tristezza, accompagnato da una perdita di interesse e di piacere nelle attività normalmente piacevoli.

Questi disturbi possono essere presenti in forma acuta (Disturbo Depressivo Maggiore), quando la durata è superiore a un mese, o in forma cronica (Disturbo Depressivo Persistente), quando la sintomatologia è presente, seppur in forma attenuata, per una durata superiore ai due anni. Qualora non trattato, un episodio acuto tipicamente dura per sei mesi o più. Le persone possono andare incontro a episodi depressivi ripetuti nel corso della vita, con il conseguente  rischio di sviluppare un disturbo cronico.

Il disturbo depressivo maggiore è una malattia invalidante che coinvolge spesso sia la sfera affettiva che cognitiva della persona, influendo negativamente in modo disadattativo sulla vita familiare, lavorativa, sullo studio, sulle abitudini alimentari e riguardo al sonno, sulla salute fisica con forte impatto dunque sullo stile di vita e la qualità della vita in generale.

Alcune cause ambientali sono state correlate ad una maggiore probabilità di sviluppare una depressione maggiore. Ad esempio condizioni socio-economiche svantaggiate, povertà e scarsa scolarizzazione sono considerati fattori di rischio per la depressione. Anche l’essere cresciuti con un genitore depresso porta ad un aumentato rischio di sviluppare depressione. Tra le cause psicologiche indichiamo predisposizioni individuali, tratti temperamentali o caratteriali che possono favorire un disturbo depressivo: scarsa autostima e autoefficacia, tendenza all’autocritica, incapacità di soddisfare i propri bisogni, scarsa adattabilità ai cambiamenti di vita possono portare le persone a vivere le situazioni stressanti della vita in modo molto pesante. La depressione può nascere dalla difficoltà ad accettare una perdita, o il non raggiungimento di uno scopo giudicato come fondamentale.

Gli aspetti psicologici che caratterizzano e mantengono il disturbo sono:

  • La presenza di cognizioni disadattive, associate a distorsioni pessimistiche nell’interpretazione della realtà, secondo una modalità descritta come la “triade depressiva”, ovvero una visione negativa di 1) sé stessi, 2) del mondo, 3) del futuro.

  • La presenza di ruminazione, ovvero una modalità di pensiero ripetitiva e persistente, focalizzata sui sintomi stessi della depressione, sulle loro cause, sui loro significati e sulle loro conseguenze.

  • Una tendenza a mantenere l’attenzione focalizzata sugli stati interni e sui cambiamenti d’umore, percepiti in chiave minacciosa.

  • Comportamenti di coping maladattivi, come l’evitamento delle attività e dei rapporti sociali.

La Psicoterapia Cognitiva Comportamentale è attualmente considerato dalle linee guida internazionali il trattamento di prima scelta per la cura della depressione (NCCMH, 2011). Alla psicoterapia può essere affiancato un trattamento farmacologico, che si rivela cruciale soprattutto nei casi in cui il disturbo si presenti in forma grave.

Negli ultimi anni numerose ricerche hanno inoltre evidenziato l’efficacia della Terapia Metacognitiva, in forma individuale o di gruppo. Il modello della Terapia Metacognitiva mira a discutere le credenze che sostengono stili di pensiero maladattivi, come la ruminazione, interrompendo il circolo vizioso di mantenimento della sintomatologia depressiva.

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