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IL DISTURBO DI PANICO
Il Disturbo di Panico è caratterizzato dalla presenza di ricorrenti attacchi di panico inaspettati.
Un attacco di panico consiste nella comparsa improvvisa di uno stato di paura o disagio interno, che raggiunge il picco in pochi minuti, periodo durante il quale si verificano diversi sintomi fisici e cognitivi.
Si parla di Disturbo di Panico quando gli attacchi sono sperimentati con una certa frequenza, in modo inatteso, e sono accompagnati dalla preoccupazione persistente per l’insorgere di altri attacchi o per le loro conseguenze, oltre che da una alterazione del comportamento finalizzata ad evitare l’instaurarsi di altri attacchi (es. evitare situazioni non familiari, evitare l’esercizio fisico ecc.).
I sintomi che possono caratterizzare l’attacco di panico sono: palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia, sudorazione, tremori fini o a grandi scosse, sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali, sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento, derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi), paura di perdere il controllo o di impazzire, paura di morire, parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio), brividi o vampate di calore.
Questi sintomi, sebbene causino un forte disagio soggettivo, sono generalmente innocui, tuttavia le persone affette da Disturbo di Panico temono fortemente di riviverli, e possono essere preoccupati rispetto alla loro dannosità o incontrollabilità. Le cognizioni più tipiche associate a tali sintomi sono: “penso di poter morire” o “penso di poter impazzire”. Di conseguenza, chi soffre di un Disturbo di Panico tende a ipermonitorare i propri segnali fisiologici (ad es. battito cardiaco, tensione muscolare, frequenza del respiro), mantenendosi in uno stato di costante attivazione psicologica che finisce per rinforzare gli stati di ansietà.
È comune che il Disturbo di Panico sia fortemente legato ad un’altra condizione psicopatologica: l’Agorafobia. Questa è definita come una grande sensazione di disagio e timore di trovarsi in ampi spazi aperti o in ambienti non familiari, dai quali sarebbe difficile allontanarsi, uscire o trovare una via di fuga. Una delle conseguenze pericolose dell’agorafobia è quello di ridurre l’autonomia e rinunciare ad attività quotidiane piacevoli o utili per la soddisfazione personale.
La Terapia Cognitivo Comportamentale è molto efficace nella cura del Disturbo di Panico, ed è inserite nelle linee guida internazionali per il trattamento di tale disturbo (NICE, 2011).
La terapia del Disturbo di Panico volge sui seguenti punti:
Psicoeducazione: vengono fornite informazioni dettagliate sull’ansia, e su come insorge, si manifesta e si mantiene il panico
Individuazione delle cognizioni disadattive associate agli stati di panico, indebolendo le interpretazioni catastrofiche e di minaccia associate alla sperimentazione dei sintomi d’ansia
Ridurre la tendenza al controllo della propria ansia
Riduzione degli evitamenti agorafobici e dei comportamenti disfunzionali di ricerca di sicurezza